Il Sasso
Nello Scarpone da Sci
EDIZIONE
NAZIONALE del 12/12/2001
Addio,
gentiluomo
LUTTO NEL
CALCIO: È MORTO PEPPINO PRISCO
Un’edizione breve ma completamente
seria del nostro periodico: il
calcio e il fantacalcio piangono
uno dei loro personaggi più
carismatici e rappresentativi."E'
morto l'avvocato Peppino Prisco,
alpino e tifoso dell'Inter", così,
laconicamente, un portavoce della
società di Massimo Moratti ha
confermato la notizia che fin
dalla prima mattina era iniziata a
circolare per Milano. Prisco era
vicepresidente dell’Internazionale
di Milano e consigliere onorario
della MadMax, la squadra del
Presidentissimo. Si è spento nella
sua casa di Milano nella notte tra
martedì e mercoledì scorso colpito
da infarto. Aveva appena compiuto
80 anni. Decenni di vita e di
sport con un’unica passione: l’Inter.
Come non ricordare la sua battuta
quando venne accusato di essere
simpatizzante bianconero: "Non
sono assolutamente filojuventino:
è che sono più antimilanista che
antijuventino!". Gli addetti ai
lavori lo ricordano come un
collega e avversario molto leale
anche se fazioso (molto fazioso),
ironico e pungente, ma anche
onesto ed educato. Chi lo ha
conosciuto ha voluto ricordarlo in
questi giorni nei modi più vari:
"La sua morte è un grande
dispiacere perché, pur essendo un
grande avversario, era difficile
considerarlo tale. Nei nostri
confronti era sempre molto
spiritoso, ma era difficile
arrabbiarsi per quello che diceva.
Devo ammettere che vincere contro
l'Inter non sarà più la stessa
cosa" è il ricordo di Paolo
Maldini del Milan.Commosso anche
Walter Zenga, il portiere
nerazzurro preferito da Prisco:
"Con lui se n'è andata l'Inter.
Quando l'ho saputo, sono rimasto
sconvolto. Lui era l'Inter. Sono
passati presidenti, giocatori,
allenatori e lui era sempre lì. Un
giorno terribile. Lo conoscevo da
tantissimi anni, mi aveva messo
nella sua Inter ideale... Giocherò
per sempre nel suo campionato
personale". "Addio Prisco tifoso
di un calcio che non c'e' più" è
lo striscione comparso l’altra
sera all’Olimpico durante
Roma-Brescia di Coppa Italia.
Anche Ronaldo ricorda con
particolare emozione la scomparsa
del vicepresidente dell'Inter
Prisco. Il Fenomeno, a modo suo
con una rete segnata al Brescia
dopo il lunghissimo infortunio, ha
idealmente fatto un regalo di
compleanno a Prisco. Ronaldo lo ha
ricordato così sul sito ufficiale
dell'Inter: "Che dolore la
scomparsa dell'avvocato Prisco.
Oggi è stato un giorno triste, una
tristezza arrivata all'improvviso.
Era una persona viva, giovane. Con
lui trovavo mille motivi di
allegria e conforto. Una persona
che ti cambiava il pomeriggio e la
vita intera, perchè ti sapeva far
ridere per le cose ordinarie e ti
era a fianco per le cose
importanti. Sono tanti i ricordi
che mi legano a lui. La cosa che
mi commuove, adesso, è quella
frase che ripeteva sempre: "chiedo
scusa ai miei genitori, ma in
mezzo alla foto di loro due io
porto sempre quella di Ronaldo".
Personalmente, anch’io ho avuto
modo di apprezzarne la semplicità
e la disponibilità: accadde
qualche anno fa in occasione della
festa nazionale degli alpini (cui
Prisco non mancava mai) che si
svolse nella nostra città. Mi
trovavo ai lati del corteo dei
vari gruppi di alpini che sfilava
per le vie del centro, quando, in
mezzo agli altri, riconobbi
appunto Peppino Prisco. D’impulso
gridai "Ehilà, Prisco!", lui mi
sentì e venne verso di me per
stringermi la mano. Colto dallo
stupore non seppi far altro che
dirgli "Forza Inter", ma questo
episodio dimostra una volta di più
la grande sensibilità di un
personaggio veramente unico che
mancherà a tutto il mondo del
calcio, come sottolineano i
giocatori nel loro intervento.
Di
seguito riportiamo alcune delle
battute (naturalmente taglienti)
più note di Peppino Prisco: è il
nostro modo per ricordarlo.
"Il
Milan in B. E per ben due volte:
una...a pagamento e una... gratis.
Sono dell'idea che una
retrocessione cancelli almeno
cinque scudetti conquistati e che
la vittoria di una Mitropa Cup
elimini i residui".
"Vedere Milan-Cavese 1-2 del 1983
in televisione, con i cugini in B
è una cosa che fa molto bene a chi
è malato".
"Io
sono contro ogni forma di
razzismo, ma mia figlia in sposa a
un giocatore del Milan non la
darei mai".
"In
tanti aspetti, a cominciare dal
modo unico in cui sa segnare,
Ronaldo mi ricorda Meazza, il
quale commise solo un errore:
accettare il trasferimento al
Milan. Sono sicuro che Ronaldo mai
potrebbe essere indotto in una
simile tentazione. Uno grande come
lui può indossare una sola maglia:
quella nerazzurra".
"La
speranza per il futuro? Vorrei che
chi mi incontra per strada mi
gridi in faccia: Peppino campione
d'Italia. Sogno lo scudetto. E,
visto che ci sono, anche il Milan
di nuovo in serie B".
"Il
rigore negato in Juventus-Inter?
Non è stato assolutamente un
furto. In realtà si è trattato di
ricettazione".
"Lo
0-6 nel derby? Non ricordo. E poi
i giornalisti ne inventano sempre
tante".
"Il
presidente vorrebbe un 3-0. Io
invece nei confronti dei milanisti
sono più generoso, mi accontento
di una vittoria su autorete allo
scadere".
"Il
Milan? Ho forti timori che quest’anno
rimanga in A".
"La
delusione di quest’anno per me
sono Milan e Juventus. Vanno
troppo forte, sono molto deluso".
"Il
decennio di vittorie milaniste?
Stranamente, mi ricordo solo le
partite che hanno perso".
"La
Juventus è come una malattia che
uno si trascina dall'infanzia.
Alla lunga ci si rassegna".
"Ci
vorrebbe qualche supposta di pepe
di cayenna per rivitalizzare
qualcuno dei nostri giocatori".
"I
festini a luci rosse dei giocatori
dell'Inter? Non ne so niente,
quando escono non mi chiamano
mai".
"Prima di morire mi faccio la
tessera del Milan, così sparisce
uno di loro..."
VINCITORI DEL PREMIO
LETTERARIO "PRISCO"
Giovedì, 21 Aprile 2005
17:41:40
MILANO -
Si è conclusa da pochi minuti, nella sala coppe di Palazzo
Durini, la conferenza stampa di presentazione dei
vincitori della 1^ edizione del Premio Letterario "Peppino
Prisco", realizzato da F.C. Internazionale con la
collaborazione di Sport&Eventi.
L'Inter voleva ricordare un Indimenticabile. Lo voleva
Massimo Moratti. E lo volevano proprio tutti quelli che
avevano conosciuto l'avvocato Giuseppe Prisco, nel mondo
Peppino. Tifoso interista, dirigente, vice presidente
della Società. Alpino, un soldato coraggioso. Tanti dicono
un eroe buono. Opinionista intelligente, appassionato,
ironico. Un uomo unico con tre anime.
Così l'Inter, che si è trovata senza di lui e a volte lo
cerca ancora, ha ideato un premio letterario. E gli ha
dato il suo nome. E gli ha trovato tre anime.
Per la sessione istituzionale, dedicata agli scrittori
professionisti, il Premio Letterario "Peppino Prisco" è
stato vinto da Roberto Perrone con il volume "Zamora",
edito da Garzanti, premiato dalla giuria, presieduta da
Luigi Maria Prisco, e composta dal cantautore Roberto
Vecchioni, dal giornalista Fabio Monti, dallo scrittore e
attore Giuseppe Cederna, dall'opinionista Beppe Severgnini
e dagli autori e scrittori Gino e Michele. Questi gli
altri libri finalisti: "Vamos a ganar" di Giuseppe Di
Principe, "Storie di pallone e bicicletta" di Carlo
Martinelli, "Il mio Processo" di Aldo Biscardi e Luciana
Baldrighi. La somma in palio per il vincitore del Premio
Prisco verrà devoluta in beneficenza. Esattamente come
avrebbe fatto l'avvocato, anzi come ha fatto, tantissime
volte nella sua vita.
Federico Bagni, con il racconto "Va bene così", si è
invece aggiudicato la sessione agli scrittori dilettanti
under 35 che hanno partecipato al bando di concorso
inviando, a Inter.it, ben 283 manoscritti. I dieci
racconti finalisti sono stati raccolti e pubblicati da
F.C. Internazionale nel volume "Storie in nero e azzurro",
il primo di una serie che andrà avanti negli anni insieme
con il Premio Letterario.
Per la sessione dedicata ai soci degli Inter Club, che
hanno inviato centinaia di poesie e pensieri dedicati a
Peppino Prisco e raccolti dal Centro Coordinamento, il
vincitore è stato Vittorio Franzoni da Ospitaletto
Bresciano. Il torneo di calcio, dedicato alla categoria
Pulcini 1994, ha visto infine il successo della squadra
nerazzurra allenata da Giuliano Rusca che ha superato
Brescia, Torino e Chievo.
Alla conferenza stampa di questo pomeriggio, oltre ai
vincitori delle sessioni istituzionale e under 35, hanno
partecipato il presidente dell'Inter, Giacinto Facchetti,
e il presidente della giuria del Premio Letterario,
l'avvocato Luigi Maria Prisco.
A partire dalle ore 20, nel locale milanese che per
l'avvocato Prisco era la seconda casa, ovvero il "Clubino"
di via degli Omenoni, si svolgerà la serata di gala.
Ufficio
Stampa
1° PREMIO
LETTERARIO PEPPINO PRISCO Venerdi, 12
Dicembre 2003 05:00:02
Indimenticato
e indimenticabile. Ha fatto cultura del calcio, l’avvocato
Giuseppe Prisco, per tutti Peppino, che ha scritto, pennellato
pagine indimenticabili della nostra storia e di quella di chi
ci sta a fianco.
Due anni fa ci ha lasciato ed oggi F.C.Internazionale annuncia
di voler intitolare proprio all’avvocato Prisco un premio
letterario, dove calcio, società e cultura si muoveranno in
sintonia uno con l’altro.
Mondi apparentemente lontani, ma come ci ha insegnato lui,
inscindibili.
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